Oggi ho avuto il piacere di visitare il nuovo Centro Culturale Le creste di Rosignano Marittimo: un nuovo spazio dove, oltre alla biblioteca, c'è anche una ludoteca, una caffetteria, uno spazio informagiovani, una sala conferenze. Molti gli elementi di similitudine con la San Giorgio: sono presenti i camini di luce, è stata fatta la scelta analoga del parquet, ci sono le coperture in legno, ci sono le sedute in cemento.
Molto interessante la genesi della configurazione spaziale di questo centro culturale: il posto in origine era uno spiazzo trascurato, privo di una sua identità. Era utilizzato per collegarsi a piedi da un lato al mare, dall'altro al sottopasso ferroviario, e dall'altro ancora al resto della città. Si erano venuti a creare dei camminamenti spontanei, che avevano in qualche modo disegnato l'uso dello spazio incolto. Quei camminamenti sono stati trasformati in strade, e lungo le strade sono stati collocati gli edifici di biblioteca, caffetteria, informagiovani, ludoteca e sala conferenze. Il gioco tra interno ed esterno è stato agito con grande efficacia, attraverso una bella alternanza tra spazi coperti e spazi aperti che richiama il tema – molto caro ai bibliotecari – di ridurre la paura della soglia.
Belli gli spazi esterni, la duna artificiale fatta con la paglia, gli spazi di lettura purtroppo assolati durante la nostra presenza. Molto interessante la soluzione di collocare l'emeroteca all'interno della caffetteria, permettendo agli avventori di leggere i giornali della biblioteca in un contesto molto informale.
A differenza della San Giorgio, questa biblioteca è nata finita: con la segnaletica professionale, con il wi-fi, con tutti gli arredi, con un ricco corredo di gadgettistica (splendide le penne usb personalizzate regalate a tutti gli intervenuti!). Noi abbiamo dovuto fare di necessità virtù, traendo il buono dal fatto di poter mettere a frutto l'esperienza della biblioteca aperta nell'attivare quei progetti che nel 2007 non era stato possibile attivare. In questo abbiamo sicuramente ottenuto un ottimo risultato, giacché è sempre difficile indovinare tutto quanto prima ancora che la biblioteca abbia cominciato a dispiegare i suoi effetti e a farsi trasformare dagli utenti stessi.
Il pomeriggio è trascorso in un lampo, con una grande partecipazione di bibliotecari dell'area livornese, intervenuti al seminario che ha inteso fare un primo bilancio dei primi sei mesi di vita di questa bella biblioteca, ancora perfettamente nuova e tirata a lucido.
Io ho tenuto un intervento sulla figura del bibliotecario sociale, a partire dall'esperienza della San Giorgio, cercando di sottolineare quali sono i più significativi cambiamenti che sono intercorsi nella nostra cassetta degli attrezzi professionali. Una bella esperienza, che mi ha fatto piacere condividere con i colleghi: un unico elemento negativo, la durata non proprio breve del viaggio in treno, con ben tre cambi. Arrivata a casa ben dopo le dieci di sera: tardissimo, per raggiungere Antonio e le mie due bimbe!