La Panda del Comune oggi è così carica da far concorrenza al più capiente dei SUV di ultima generazione: nel bagagliaio abbiamo messo il televisore gigante, il computer, scatoloni di materiale da distribuire, per non parlare di ciabatte, cavi elettrici e tutto ciò che pensiamo possa servire per la gestione di uno stand. Presto presto si parte per Firenze, pronti ad affrontare la giornata del Bibliopride, un appuntamento voluto dall'Associazione Italiana Biblioteche per promuovere la visibilità sociale delle biblioteche e sensibilizzare la gente contro i tagli indiscriminati alla cultura. Appuntamento a Piazza Santa Croce, una delle piazze più belle del mondo, per condividere assieme una giornata di festa ed assieme di riflessione sui temi della biblioteca pubblica. Peccato che il tempo climatico stia dalla parte di Tremonti (quello che disse "Con la cultura non si mangia"): la pioggia scende a tamburo battente, regalandoci fiumi d'acqua all'interno del tendone nel quale le diverse reti toscane hanno organizzato i propri stand.
Lo stand della rete REDOP è in una posizione piuttosto infelice, ma riusciamo comunque a vendere bene la nostra mercanzia. Anche le altre reti si sono impegnate a fondo a preparare materiali e gadgets, di cui faccio volentieri incetta, in pieno spirito di benchmarking.
Pochi i bibliotecari pistoiesi disposti a sacrificare il loro santo sabato libero per condividere questo momento: questo è uno dei tanti brutti segni di questo periodo poco fortunato e felice. Manca, e forse non c'è mai stato, quello slancio allegro e sorridente che porta a fare le cose per il gusto di farle: troppo spesso ci si impunta sul godimento dei piccoli diritti (l'ora di straordinario a pagamento, il buono pasto, il rientro in tempo per non sforare il furno…), proprio nel momento in cui si stanno perdendo i diritti grandi: quelli al lavoro tour court e a una biblioteca che funzioni decedentemente in ogni comune. Per fortuna ci sono anche le fulgide eccezioni.
Al di là di queste piccole difficoltà, la giornata trascorre umida e felice: tanti i colleghi visti dopo tanto tempo, che hanno colto l'occasione del fine settimana per farsi una minivacanza a Firenze, alcuni con la famiglia, tutti a spese proprie e non dell'ente.
La manifestazione è riuscita, compatibilmente con l'incelemenza del tempo: farci conoscere meglio è un obiettivo che però dobbiamo tenere acceso tutti i giorni, e non solo una volta all'anno.
Oggi è la giornata dell'orgoglio bibliotecario: il Bibliopride. Per la prima volta in Italia, biblioteche e bibliotecari manifesteranno in varie forme per valorizzare il ruolo delle biblioteche pubbliche come strumenti importantissimi per la crescita sociale, economica e culturale delle nostre comunità.
Le biblioteche italiane sono la rampa di lancio di una nazione che intende puntare sullo sviluppo delle capacità e delle competenze, sul merito che si manifesta a partire dall’uguaglianza delle opportunità concesse a tutti. Ed è molto bello che i bibliotecari vogliano affermare tutto questo senza proteste e con il sorriso sulle labbra: pensiamo che non debba vincere chi urla di più; pensiamo che le male parole non siano uno spettacolo da copiare.
In tutta Italia intellettuali e cittadini comuni si mobilitano oggi per far sentire la propria voce in difesa delle biblioteche. Lo fa anche Andrea Camilleri, con un videomessaggio di straordinario valore, sottolineando come proprio in tempi di crisi le biblioteche debbano essere finanziate di più, e non subire tagli ai propri budget già esigui.
Condivido appieno lo spirito di questa iniziativa, provando già da molti anni quel library pride di cui parlavo in un mio intervento a Castiglione delle Stiviere (vedi), molti anni prima che l'espressione diventasse di moda!
Chi ha organizzato un aperitivo, chi un bookcrossing, chi un'altra iniziativa: noi alla San Giorgio partecipiamo idealmente a questa festa non solo facendo servizio con la solita verve, ma anche apprestandoci ad una operazione fondamentale: la presentazione del nostro bilancio sociale.
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