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Due gradi e mezzo

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  • Due gradi e mezzo
3 Agosto 2014

Le relazioni rappresentano una ricchezza fondamentale per ogni persona: siano esse gestite tramite la rete, o avvengano nella vita reale, vanno a costituire un vero e proprio “capitale sociale” a cui attingere non solo per il piacere che si prova nello stare in compagnia, ma anche per ricevere e dare sostegno e informazioni utili alla vita quotidiana. Le reti sociali sono sempre esistite: Internet non ha fatto altro che amplificare e facilitare ciò che era già possibile, sia pure con le limitazioni imposte dallo spazio fisico. Internet replica e moltiplica il mondo in cui viviamo: proprio per questo – afferma l’autrice, giornalista ed esperta di comunicazione social – non dobbiamo pensare alla nostra vita on line come staccata da quella offline. Tutte le dimensioni del vivere “si tengono” in un unico universo, all’interno del quale ciascuno di noi è chiamato a costruire e manutenere il proprio network di contatti, ponendosi generosamente in rapporto con gli altri, senza tenere conto dei debiti o dei crediti, ma mettendo a disposizione degli altri il proprio sapere, e traendo dalla relazione con gli altri l’occasione per accrescerlo e tenerlo attivo.

Da qui l’importanza di studiare, leggere, tenersi informati: “Le competenze sono l’unica moneta di cui puoi arricchirti in fretta e illimitatamente”, ci dice l’autrice. Ogni giorno cambia qualcosa: per questo i titoli di studio non sono più capaci di garantire per sempre l’adeguatezza della nostra preparazione. Bisogna rimanere continuamente aggiornati, alimentare la propria curiosità, accrescere continuamente le proprie competenze. E soprattutto fare tutto questo superando la logica della mera competizione (che evidentemente non funziona più come una volta), ma abbracciando la logica della condivisione: l’era della “mucca viola” (per riprendere la famosa immagine di Seth Godin) è passata. Nessuno può farcela da solo. Anzi, tutt’all’opposto, il successo dipende in misura cospicua dal sostegno e dalla collaborazione che si riesce ad ottenere.

Da qui l’importanza di gestire la propria identità professionale, sia digitale sia offline, con l’accortezza e la cura che deriva dalla consapevolezza del fatto che la reputazione personale è costruita e consolidata a partire dai giudizi che gli altri hanno maturato su di noi.

Due gradi e mezzo di separazione è un libro sul networking che è anche un libro sulla vita di tutti i giorni: sulle cose da fare (o non fare) a casa, in famiglia, con gli amici, nel condominio in cui abitiamo, nel bar dove prendiamo il caffè. Un libro che parla di social network, ma che parla anche della felicità che si prova nel fare un lavoro che si ama, fuori o dentro la rete. Divertente e coinvolgente, ma nel contempo serio e pieno di consigli utilissimi per affinare il proprio saper vivere on line e off line.

Domitilla Ferrari è una giornalista che ha lavorato in radio, tv e giornali, ha fatto la community manager e la social media strategist. Oggi lavora nel digital di Mondadori, gestisce egregiamente la propria presenza sul web (digitate il suo nome su Google e vedrete!), e si definisce – con l’arguzia che contraddistingue ogni pagina del suo libro – una “guru dell’ovvio”: in realtà le sue considerazioni e i suoi consigli sono tutt’altro che scontati. E anche per chi “è avanti” in fatto di competenze sui social network, vale la pena leggere un libro del genere, se non altro perché aiuta a trascorrere in allegria un paio d’ore, senza mai minimamente pensare di stare perdendo il proprio tempo.

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Ho la fortuna di fare un lavoro che è prima di tutto una grande passione: questo mi permette di vivere una vita “intera”, tra casa e biblioteca, di cui ho piacere di condividere gli aspetti più belli su questo sito-blog. Buona lettura!

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