La tosse è all'improvviso aumentata, è arrivata la febbre ed il malessere generale ha dettato le dure condizioni di uno stop temporaneo. Niente lavoro, dunque, ma ferie forzate: giusto per rimettersi in carreggiata. In questi giorni anche Gatta Franca non sta bene: siamo due vecchiette alle prese con i nostri rispettivi acciacchi.
C'è poco da raccontare, dunque. Soprattutto c'è poco di bello da raccontare. E allora, per non lasciare i miei "quaranta lettori" senza materiale, racconto una cosa vecchia, successa lunedì scorso. Lunedì ha preso il via alla Biblioteca San Giorgio un corso di scrittura autobiografica: solo dodici le persone ammesse a partecipare. Il numero di coloro che hanno presentato domanda ma sono rimasti fuori supera di quasi 3 volte il numero dei partecipanti. A dimostrazione del fatto che evidentemente il piacere della scrittura è alto.
Partecipo anch'io, mossa prevalentemente dal desiderio di seguire da vicino un tipo di iniziativa che non abbiamo mai proposto prima d'ora, e che quindi richiede un'attenzione speciale, per poter valutare appieno l'opportunità di proseguire in futuro.
Alcune dinamiche sono già evidenti all'interno del piccolo gruppo: tutte donne, molte di esse con un vissuto personale percepito come molto pesante, e soprattutto con una enorme voglia di raccontare le proprie disgrazie. Il rischio di debordare nella seduta di autocoscienza collettiva è tenuto tenacemente sotto controllo dall'insegnante Laura Lenti, che si mostra padrona della situazione e riporta sempre al centro chi tende a prendere troppo tempo a svantaggio delle altre o considera la propria disgrazia la più bella in assoluto da raccontare.
Ci sono anche da fare i compiti a casa: compiti di scrittura, ovviamente. La cosa mi intriga assai… Il bello, poi, è ritrovarsi a scrivere di nuovo con la penna stilografica, Annari' di Visconti, bianca, con l'inchiostro fucsia. Una goduria.
In questi giorni stiamo progettando numerose nuove iniziative di educazione permanente per il popolo della San Giorgio: tra le tante, anche un corso di scrittura autobiografica, finalizzato ad offrire l'opportunità ad un gruppo di adulti di cimentarsi con una particolare forma di scrittura che permette di coniugare l'esigenza di "dire" con quella di "dirsi". L'effetto terapeutico di questa forma di scrittura è ben conosciuto: non a caso le esperienze di questo tipo si stanno moltiplicando ovunque, nel nostro paese.
Rimettere ordine nei propri pensieri, nelle proprie emozioni, ritrovare un filo della propria vita, dare un senso a vicende che risultano ingarbugliate almeno nella propria interpretazione è un'occasione straordinaria di crescita personale, di ascolto di sé, di accettazione della propria storia, ma nel contempo ha la forza di rammentarci che possiamo essere davvero *autori* della nostra vita, guidando con maggiore consapevolezza le nostre scelte e diventando protagonisti a pieno titolo delle vicende in cui siamo immersi.
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